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I edizione (7 Agosto 2001)

La nostra avventura inizia il 7 agosto del 2001, nel vasto campo di grano che d’estate cinge di oro il rudere longobardo di Sant’Angelo al Pesco (Frigento, Av), localmente noto come “Preta re lo Piesco”.

«Luogo storico-cosmico per eccellenza, grazie alla straordinaria sintesi di forze cosmiche (paesaggio) e forze umane (rudere)», così Luca Pugliese ama definirlo, Sant’Angelo al Pesco appartiene a quegli splendidi e preziosi angoli della terra ancora “inediti” e immersi in una condizione di solitudine sacrale e austera. Il luogo si presenta al visitatore come un ampio teatro naturale, cui fanno da cavea i colli della valle dell’Ufita. Il rudere altomedievale, noto come “Preta re lo Piesco”, eretto su un imponente masso calcareo e giunto ai nostri giorni senza alcun intervento mediatore umano, si erge a vedetta del sito. 


Nell’immaginario locale il Pesco, noto come ex covo di briganti, è uno di quei luoghi dal fascino misterioso su cui la fantasia ama tessere leggende sinistre, ma è, al tempo stesso, la meta preferita di chi ama il dialogo con se stesso e con la natura.

Sono trascorsi solo pochi mesi da quando Luca Pugliese ha discusso in seduta di laurea, a suon di chitarra, il suo progetto architettonico dal titolo “Casa-museo per artista”, pensato proprio per il rudere di Sant’Angelo al Pesco. La scelta di questo sito per l’evento, concordata e condivisa da Luca Pugliese con Riccardo Dalisi, relatore della sua tesi di laurea, è dunque, innanzitutto, un’esigenza poetica che, non a caso, trova il primo adepto proprio in Dalisi. Ad animare il rudere archeologico sono infatti le sculture antropomorfe in ferro e in latta dell’architetto-designer partenopeo, realizzate dagli esperti artigiani di Rua Catalana (Na).

Il contatto con la terra impone il richiamo a un’etnicità verace e priva di orpelli, che trova il suo interprete musicale in Eugenio Bennato, affiancato nell’ouverture da un Luca Pugliese ancora in veste solista.

ll debutto di Terra Arte è un autentico successo. Subito la festa al Pesco - bell’eremo solitario posto ai confini del mondo, ma anche luogo dove si consuma da secoli l’instancabile opera di domatura della terra - assume il marchio della leggenda per la gente del posto, imprimendosi nella memoria collettiva come evento senza precedenti. Sono migliaia le persone riunite nel campo di grano antistante il rudere, reso ospitale dalla solerte e impareggiabile opera degli agricoltori del luogo che ci supportano nell’impresa. L’evento è vero tripudio di suoni e colori, amplificato dalla luce di un’incandescente luna piena che dardeggia sul rudere e sulle sculture. Gente di ogni età ed estrazione culturale sfila accanto alle longilinee sagome metalliche, ciascuno con i propri perché, ciascuno con le proprie risposte.



Tags : Eugenio Bennato, Luca Pugliese, Riccardo Dalisi, Sant'Angelo al Pesco